“La teoria polivagale: demistificare le risposte corporee al trauma” (Tratto da Congresso Attaccamento e Trauma, Roma 2014)
Le risposte degli esseri umani a trauma e abuso sono devastanti e compromettono il successivo comportamento sociale e la regolazione emotiva. Comprendere i mecca- nismi sottostanti le risposte “cablate” al pericolo di vita potrebbe rendere più chiare tali conseguenze debilitanti. La Teoria polivagale offre una spiegazione plausibile su come esperienze traumatiche e abuso cronico alterino i processi omeostatici fisiologici e il comportamento sociale, come si potrebbero studiare trattamenti clinici per rimediare a tali problemi, e su come poi il trauma distorca la percezione e sostituisca comporta- menti sociali spontanei con reazioni difensive. La presentazione sarà centrata sul potere riparativo posseduto dalla comprensio- ne della funzione adattiva delle reazioni allo stress, quale importante complemento al trattamento. Scomponendo le caratteristiche biocomportamentali delle reazioni allo stress, cliente e terapeuta sono entrambi meglio informati nel loro tragitto verso un risultato positivo. La presentazione darà risalto al ruolo del “neuroception”, un pro- cesso neurofisiologico attraverso il quale il sistema nervoso valuta il rischio presente nell’ambiente circostante senza consapevolezza e, spesso, indipendentemente da una narrazione cognitiva. È possibile che, per proteggerci dagli altri, i traumi azzerino il neuroception quando non esiste un pericolo “reale”. La presentazione informerà i terapeuti sui metodi per valutare le conseguenze deleterie delle esperienze correlate a traumi – mediante una comprensione degli aspetti adattivi psicologici, comporta- mentali e della salute appartenenti a ciascuna delle tre strategie di risposte viscera- li “polivagali” (vale a dire, comunicazione sociale, mobilizzazione, immobilità) – e su come interventi terapeutici efficaci favoriscano un neuroception della sicurezza, con i conseguenti miglioramenti nella salute mentale e fisica, permettendo a mobilizzazione e immobilità di aver luogo senza timore.
“Relazionalità come imperativo biologico: comprendere le conseguenze di trauma, abusi e stress cronico attraverso la lente della teoria poligale” (Tratto da Congresso Attaccamento e Trauma, Londra 2017)
La Teoria polivagale amplia la nostra comprensione di comportamenti normali e atipici, salute mentale e disturbi psichiatrici. Integrando una prospettiva dello sviluppo, la Teoria polivagale illustra come la maturazione del sistema nervoso autonomo forma la “piattaforma” neurale sulla cui base poggiano il comporta- mento sociale e lo sviluppo di relazioni fiduciose. Spiega inoltre in che modo le reazioni al pericolo e alle minacce per la vita, ed esperienze di abuso e trauma, possono regolare il nostro sistema nervoso affinché rispondiamo ad amici, care- giver e insegnanti come se fossero dei predatori. La teoria potrebbe risultare di aiuto ai professionisti nel distinguere le caratteristiche contestuali che azionano le difese da coloro che sono fonte di calma, e di sostegno al coinvolgimento sociale spontaneo
“La teoria polivagale: il potere trasformativo di sentirsi al sicuro” (Tratto da Congresso Attaccamento e Trauma, New York 2017)
La sicurezza è importante nel rendere l’uomo capace ad ottimizzare il proprio potenziale. I processi neurofisiologici associati al sentirsi sicuri sono un prerequisito non solo per il comportamento sociale, ma anche per accedere sia alle strutture cerebrali superiori che rendono l’uomo creativo e generativo e le strutture inferiori del cervello coinvolte nella regolazione della salute, della crescita e del recupero. La teoria polivagale spiega come il comportamento sociale spegne le difese e promuove opportunità per sentirsi sicuri. Essa fornisce un modello innovativo per comprendere le reazioni corporee al trauma e allo stress e l’importanza dello stato fisiologico del cliente nel mediare l’efficacia dei trattamenti clinici. Da una prospettiva polivagale, interventi che hanno come obiettivo la capacità di sentirsi sicuri e che usano il comportamento sociale per regolare gli stati fisiologici possono essere efficaci nel trattamento di disturbi psicologici che dipendono da sistemi di difesa.