Descrizione del corso
La ricerca neuroscientifica ha definitivamente stabilito che il trauma determina un “retaggio vivente” di persistenti effetti non verbali anziché portare alla creazione di una narrazione coerente.
Le risposte di sopravvivenza, finalizzate ad avvertire l’individuo della presenza di un pericolo imminente, possono essere facilmente riattivate, anche molto tempo dopo la fine di un evento traumatico, tramite evocazione di memorie emotive e corporee.
I metodi di trattamento possono persino prolungare il trattamento degli eventi traumatici stesso, andando a stimolare i sintomi e portando quindi i terapeuti – soprattutto quelli che lavorano in setting di terapia a breve termine – a sentirsi frustrati e incapaci di aiutare i propri clienti traumatizzati, specialmente quelli con condotte suicidarie e autodistruttive.
L’evoluzione di nuovi trattamenti dotati di un fondamento neurobiologico, offre nuove e incoraggianti risposte su come guarire gli effetti del trauma. Importante è altresì sottolineare che questi nuovi approcci possono essere facilmente adattati a un modello di terapia anche a breve termine. Anziché “trattare” gli eventi che hanno determinato il “retaggio” traumatico, le neuroscienze ci insegnano come trattare i loro effetti. Il fondamento neurobiologico alla base di questa metodologia di trattamento del trauma consente di rassicurare i sopravvissuti, evitando di farli sentire inadeguati o pazzi, e i terapeuti, offrendo loro un modello per affrontare in modo sicuro gli effetti delle esperienze traumatiche, persino utilizzando un paradigma di terapia breve.
A chi è rivolto questo corso?
Janina Fisher
Janina Fisher