INTRODUZIONE
Nel corso degli ultimi decenni, gli studi sul cervello e sulla psicolterapia, hanno sottolineato come ciò che avviene nella diade terapeuta-paziente ha un impatto sulla microarchitettura del cervello. Negli anni è stata inoltre esplorata la relazione tra lo sviluppo delle varie aree del cervello durante la crescita e le esperienze che ciascun individuo fa nel corso della vita. Di conseguenza, i ricercatori, non solo hanno compreso le connessioni tra le diverse aree cerebrali, ma anche l’influenza che il funzionamento di alcune di queste aree specifiche ha sulla salute mentale (o psicopatologia) di ciascun essere umano. Recenti studi hanno inoltre evidenziato gli effetti delle relazioni dell’individuo sullo sviluppo e sul funzionamento del cervello nel corso della vita.
La psicoterapia moderna, fondata sia sulla neurofisiologia che sulla neurobiologia, è orientata sempre più verso la creazione di una relazione in cui il terapeuta assume un atteggiamento consapevole nei confronti del proprio paziente, mentre quest’ultimo fa nuove esperienze che mutano i suoi pattern neurali di funzionamento, rendendoli più sani.
Alcuni tra i più illustri esperti nei campi della Neurofisiologia Cognitiva, della Neurobiologia e della Psicoterapia si riuniscono a New York per il Congresso “Attaccamento e Trauma: La Neurobiologia della Ripresa”, organizzato per la prima volta nella Grande Mela, nei pressi di una Time Square piena di vita, per condividere e integrare la loro vasta conoscenza su questo argomento. Dopo un intervento di 60 minuti, ogni docente avrà a disposizione una sessione di 30 minuti dedicata alle domande e alle risposte del pubblico. Infine, a conclusione di ciascuna giornata, i docenti si riuniranno in un panel di 180 minuti dedicato ad un’ulteriore analisi su argomenti specifici.
Stephen Porges
La Teoria Polivagale: Il Potere Trasformativo di Sentirsi al Sicuro.
La sicurezza è essenziale perché l’uomo possa ottimizzare il proprio potenziale. I processi neurofisiologici associati al sentirsi al sicuro non sono solo un prerequisito per il comportamento sociale, ma anche per accedere sia alle strutture superiori, che permettono all’uomo di essere creativo e generativo, che alle strutture inferiori del cervello, coinvolte nella regolazione della salute, della crescita e della ripresa. La Teoria Polivagale spiega in che modo il comportamento sociale spegne le difese e incentiva le opportunità per sentirsi al sicuro. Essa fornisce un modello innovativo per comprendere le risposte del corpo al trauma e allo stress e l’importanza dello stato fisiologico del cliente nel mediare l’efficacia dei trattamenti clinici. Da una prospettiva polivagale, gli interventi che mirano alla capacità di sentirsi al sicuro e di usare il comportamento sociale per regolare lo stato fisiologico possono essere efficaci nel trattamento dei disturbi psicologici che dipendono dai sistemi di difesa.
Daniel L. Siegel
La Mente nella Salute Mentale: come definire la Mente Rafforza il Processo di Ripresa.
Il campo della salute mentale, insieme a una vasta gamma di discipline accademiche che si focalizzano sulla mente, danno raramente una definizione di ciò che la “mente” realmente è. Con una serie di descrizioni dell’emozione, della coscienza e del pensiero, abbiamo naturalmente un’idea di ciò che intendiamo con questo termine comunemente usato. Ma senza nemmeno una reale definizione operativa di cosa sia la mente, rimaniamo senza un terreno comune e senza una visione chiara di cosa possa essere in realtà una mente sana. Durante il suo intervento, Daniel Siegel offrirà una definizione di un aspetto della mente come processo emergente di auto-organizzazione, incarnato e relazionale che regola il flusso di energia e delle informazioni. L’auto-organizzazione ottimale nasce con la differenziazione e il collegamento degli elementi di un sistema, un processo di “integrazione”. Senza integrazione, i sistemi vanno verso il caos, la rigidità o entrambi, così come si vede nel PTSD. La neurobiologia dell’abuso e dell’abbandono, ad esempio, provoca danni alla crescita delle fibre integrative del cervello, tra cui il corpo calloso, l’ippocampo e la corteccia prefrontale. La ripresa emerge attraverso l’identificazione del caos e della rigidità e offrendo esperienze che possono promuovere la crescita dell’integrazione, nel cervello e nelle relazioni che sono le fonti interiori e interpersonali della mente emergente.
Rachel Yehuda
Correlati biologici dell’esito del trattamento e del miglioramento dei sintomi nel disturbo da stress post-traumatico.
Vittorio Gallese
Emozioni in azione. Regolazione e individuazione delle emozioni nei giovani con storie di traumi e abbandono.
Secondo una prospettiva ampiamente condivisa, vivere ed esprimere una certa emozione sono due processi distinti e indipendenti. Vittorio Gallese suggerisce un diverso punto di vista: il comportamento associato ad una data emozione è parte integrante dell’emozione stessa. Durante il suo intervento, presenterà e parlerà dei recenti studi neuroscientifici che mostrano la connessione tra il vivere e l’esprimere un’emozione. Inoltre, il Dott. Gallese mostrerà una recente ricerca empirica sull’impatto del trauma e dell’abbandono sulla regolazione e sull’individuazione delle emozioni nei bambini e negli adolescenti.
Allan N. Schore
Il ruolo promotore della crescita della Regressione reciproca nella psicoterapia del profondo.
Il Dott. Schore illustrerà il suo costante lavoro clinico e teorico sulla capacità terapeutica di facilitare i cambiamenti strutturali nei sistemi di regolazione dell’attaccamento e dello stress del cervello destro in fase di sviluppo precoce del paziente. Il docente si concentrerà sui sistemi del cervello destro dell’inconscio più profondo e sul modo in cui vi si può accedere direttamente durante il trattamento. Estendendo il discorso ai suoi studi neurobiologici sulla creatività interpersonale e sull’intuizione clinica, Allan Schore esporrà dei modelli neuro-psicoanalitici di regressioni sia strutturali che topografiche nel trattamento del trauma di attaccamento precoce e distinguerà il lavoro clinico con fasi di enactment spontaneo e regressioni reciproche controllate in diversi stadi della terapia. Inoltre, si schiererà a favore del ritorno nella letteratura clinica del concetto di regressione, bandito verso la fine del secolo scorso.
Peter Levine
Fisiologia del legame e dell’attaccamento: rinegoziazione/ripristino della connessione interrotta.
Robin Shapiro
Identificare, Estrarre e Riassegnare le Parti del “Protettore” nei Clienti Dissociati
In questo intervento pratico, Robin Shapiro mostrerà come usare la terapia degli stati dell’Io (e, se noto ai partecipanti, l’EMDR) per lavorare con le parti radicate e spesso auto-distruttive che potrebbero “proteggere” i clienti dall’affetto disagevole (negativo o positivo), dall’intimità o da nuove esperienze positive durante il loro processo di ripresa.
Diana Fosha
La Neurobiologia della Ripresa: Uno Schema per Annullare la Solitudine e Svolgere un Lavoro Trasformativo in AEDP.
Quattro aspetti fondamentali dell’AEDP (Accelerated Experiential Dynamic Psychotherapy – Psicoterapia Esperienziale Accelerata e Dinamica) permettono in modo affidabile di svolgere un lavoro trasformativo e convertire la sofferenza in benessere:
(i) Il suo orientamento alla ripresa e la sua convinzione, supportati dalla neurobiologia e i recenti progressi nella neuroplasticità, secondo cui siamo tutti organismi che si autoregolano, dotati di una tendenza motivazionale innata alla salute, alla ripresa e alla crescita, che nei giusti ambienti può essere potenziata in un’azione clinica;
(ii) Annullare la solitudine, che la gente avverte nelle esperienze emotive sovrastanti, attraverso una posizione basata sull’attaccamento e sulle tecniche regolatorie dell’affetto diadico;
(iii) Mobilizzare i sistemi affettivi subcorticali, specializzati nell’adattamento ai cambiamenti ambientali, trasformando rapidamente il comportamento attraverso interventi terapeutici e il lavoro trasformativo con le emozioni intense; e
(iv) Le tecniche di trattamento metaterapeutiche, in cui, lavorando con l’esperienza della trasformazione, e le emozioni positive associate invariabilmente a momenti di cambiamento in meglio, vengono attivate sistematicamente spirali ascendenti non finite di emozioni positive. Le emozioni positive che alimentano il sé con energia e vitalità sono veicoli di neuroplasticità che, infatti, ri-cablano il cervello.
L’AEDP mette in risalto la co-creazione della sicurezza: accompagnati, i pazienti rischiano di rivivere i traumi e la sofferenza del passato. La ripresa e la neuroplasticità si attivano attraverso la piena sperimentazione di emozioni precedentemente temute all’interno di una relazione sicura, e attraverso un’attenzione gentile, esplicita ma anche focalizzata sull’esperienza della ripresa nella relazione tra il paziente e il terapeuta. Trattando in maniera completa le esperienze emotive sia traumatiche che riparative, il processo dell’AEDP culmina nella vitalità, nell’energia e nelle spirali non finite alimentate dalle emozioni positive di resilienza, benessere e creatività, fortemente correlate alla salute.
Durante l’intervento della Dott.ssa Fosha, verranno mostrate videoregistrazioni cliniche dell’AEDP in azione per chiarire in che modo, attraverso l’annullamento della solitudine e il lavoro esperienziale con l’esperienza trasformativa, la sofferenza emotiva può non solo essere migliorata, ma sistematicamente trasformata in maniera affidabile in resilienza, prosperità e benessere.
150 €
Congresso Attaccamento e Trauma 2017: La neurobiologia della guarigione – New York
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