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Attaccamento, Trauma

Attaccamento e Trauma 2017: La neurobiologia della guarigione – New York
a cura diStephen Porges, Daniel J. Siegel, Pat Ogden, Vittorio Gallese, Allan Schore, Robin Shapiro, Diana Fosha, Antonio Damasio, Rachel Yehuda, Peter Levine
Durata: 12h 38m 00s
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Disponibile in Italiano (traduzione simultanea), Inglese
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150 

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Dettagli dell’evento

INTRODUZIONE
Negli ultimi decenni, gli studi sul cervello e sulla psicoterapia hanno sottolineato che ciò che avviene nella diade terapeuta-paziente ha un impatto sulla microarchitettura del cervello. Inoltre, negli anni è stata esplorata la relazione tra lo sviluppo di varie aree del cervello durante la crescita e le esperienze che ciascun individuo fa in seguito. Di conseguenza, i ricercatori non solo hanno compreso le connessioni tra le diverse aree del cervello, ma anche l’influenza che ha il funzionamento di alcune di queste aree specifiche sulla salute mentale (o sulla psicopatologia) di ciascun essere umano. Oltretutto, questi studi hanno mostrato gli effetti delle relazioni di ogni individuo sullo sviluppo e sul funzionamento del cervello nel corso della vita.

La psicoterapia moderna, che si fonda sia sulla neurofisiologia che sulla neurobiologia, è stata orientata sempre più verso la creazione di una relazione terapeutica, in cui il terapeuta ha un atteggiamento consapevole nei confronti del proprio paziente, mentre quest’ultimo fa nuove esperienze che mutano i suoi pattern neurali di funzionamento, rendendoli più sani.

Alcuni tra i più illustri esperti nei campi della Neurofisiologia Cognitiva, della Neurobiologia e della Psicoterapia si incontreranno a New York per il Congresso “Attaccamento e Trauma: La Neurobiologia della Ripresa”, organizzato per la prima volta nella “Grande Mela”, nei pressi di una Time Square piena di vita, per condividere e integrare la loro vasta conoscenza su questo argomento. Dopo un intervento di 60 minuti, ogni docente avrà a disposizione una sessione di 30 minuti dedicata alle domande e alle risposte del pubblico. Infine, a conclusione di ciascuna giornata, tutti i docenti si riuniranno in un panel di 180 minuti dedicato ad un’ulteriore analisi su argomenti specifici.

Stephen Porges

Stephen Porges

La Teoria Polivagale: Il Potere Trasformativo di Sentirsi al Sicuro

La sicurezza è essenziale perché l’uomo possa ottimizzare il proprio potenziale. I processi neurofisiologici associati al sentirsi al sicuro non sono solo un prerequisito per il comportamento sociale, ma anche per accedere sia alle strutture superiori, che permettono all’uomo di essere creativo e generativo, che alle strutture inferiori del cervello, coinvolte nella regolazione della salute, della crescita e della ripresa. La Teoria Polivagale spiega in che modo il comportamento sociale spegne le difese e incentiva le opportunità per sentirsi al sicuro. Essa fornisce un modello innovativo per comprendere le risposte del corpo al trauma e allo stress e l’importanza dello stato fisiologico del cliente nel mediare l’efficacia dei trattamenti clinici. Da una prospettiva polivagale, gli interventi che mirano alla capacità di sentirsi al sicuro e di usare il comportamento sociale per regolare lo stato fisiologico possono essere efficaci nel trattamento dei disturbi psicologici che dipendono dai sistemi di difesa.

Il Dottor Porges è Distinguished University Scientist alla Indiana University Bloomington, dove dirige il Trauma Research Center presso il Kinsey Institute. È professore di Psichiatria alla University of North Carolina, professore emerito presso la University of Illinois di Chicago, in cui ha diretto il Brain­Body Center nel Dipartimento di Psichiatria, e professore emerito alla University of Maryland, dove è stato a capo del Department of Human Development e direttore dell’Institute for Child Study. È stato inoltre presidente della Society for Psychophysiological Research e anche della Federation of Associations in Behavioral and Brain Sciences. In passato gli è stato conferito il National Institute of Mental Health Research Scientist Development Award. È autore di oltre 200 articoli scientifici peer review che abbracciano varie discipline, ad esempio, anestesiologia, medicina critica, ergonomia, fisiologia dell’esercizio fisico, gerontologia, neurologia, ostetricia, pediatria, psichiatria, psicologia, medicina spaziale e abuso di sostanze. Nel 1994 propose la Teoria polivagale, una teoria che mette in relazione l’evoluzione del sistema nervoso autonomo dei vertebrati con l’emergere del comportamento sociale. La Teoria permette di comprendere meglio i meccanismi che mediano i sintomi osservati in diversi problemi comportamentali, psichiatrici e fisici. Essa ha inoltre incoraggiato studi e trattamenti che sottolineano l’importanza dello stato fisiologico e della regolazione comportamentale nell’espressione di diversi disturbi psichiatrici e offre una prospettiva teorica per lo studio e il trattamento di stress e trauma. Il Dr. Porges è inoltre autore di The Polyvagal Theory: Neurophysiological foundations of Emotions, Attachment, Communication, and Self­regulation (Norton, 2011) (Tr. it., La Teoria Polivagale, edito da Fioriti) e sta attualmente scrivendo Clinical Applications of the Polyvagal Theory: The Transformative Power of Feeling Safe.
Daniel J. Siegel

Daniel L. Siegel

La Mente nella Salute Mentale: come definire la Mente Rafforza il Processo di Ripresa

Il campo della salute mentale, insieme a una vasta gamma di discipline accademiche che si focalizzano sulla mente, danno raramente una definizione di ciò che la “mente” realmente è. Con una serie di descrizioni dell’emozione, della coscienza e del pensiero, abbiamo naturalmente un’idea di ciò che intendiamo con questo termine comunemente usato. Ma senza nemmeno una reale definizione operativa di cosa sia la mente, rimaniamo senza un terreno comune e senza una visione chiara di cosa possa essere in realtà una mente sana. Durante il suo intervento, Daniel Siegel offrirà una definizione di un aspetto della mente come processo emergente di auto-organizzazione, incarnato e relazionale che regola il flusso di energia e delle informazioni. L’auto-organizzazione ottimale nasce con la differenziazione e il collegamento degli elementi di un sistema, un processo di “integrazione”. Senza integrazione, i sistemi vanno verso il caos, la rigidità o entrambi, così come si vede nel PTSD. La neurobiologia dell’abuso e dell’abbandono, ad esempio, provoca danni alla crescita delle fibre integrative del cervello, tra cui il corpo calloso, l’ippocampo e la corteccia prefrontale. La ripresa emerge attraverso l’identificazione del caos e della rigidità e offrendo esperienze che possono promuovere la crescita dell’integrazione, nel cervello e nelle relazioni che sono le fonti interiori e interpersonali della mente emergente. 

Daniel Siegel ricopre attualmente il ruolo di Professore Clinico in Psichiatria presso il Center for Culture, Brain and Development della Facoltà di Medicina della UCLA ed è fondatore e co-direttore del Mindful Awareness Research Center. Inoltre, è direttore esecutivo del Mindsight Institute, la cui missione primaria è favorire lo sviluppo della Mindsight all’interno degli individui, delle famiglie e delle comunità, analizzando l’interfaccia delle relazioni umane e dei processi biologici di base. Il Dott. Siegel è autore di numerose pubblicazioni rivolte sia ai professionisti del settore che al grande pubblico. Tra i suoi bestseller nelle classifiche del New York Times ricordiamo: Brainstorm: The Power and Purpose of the Teenage Brain (Tarcher, 2013) e due libri scritti insieme a Tina Payne Bryson, Ph.D: The Whole-Brain Child: 12 Revolutionary Strategies to Nurture Your Child’s Developing Mind (Random House, 2011) e No-Drama Discipline: The Whole-Brain Way to Calm the Chaos and Nurture Your Child’s Developing Mind (Bantam, 2014). Tra gli altri libri da lui pubblicati ricordiamo inoltre: The Developing Mind (seconda edizione, Guilford, 2012), Mindsight: The New Science of Personal Transformation (Bantam, 2010), The Mindful Brain: Reflection and Attunement in the Cultivation of Well-Being (Norton, 2007), e The Mindful Therapist: A Clinician’s Guide to Mindsight and Neural Integration (Norton, 2010). Il Dott. Siegel è inoltre ideatore della collana sulla Neurobiologia Interpersonale della casa editrice Norton, che include una quarantina di volumi. La capacità unica del Dott. Siegel di rendere accessibili e avvincenti concetti scientifici complessi lo ha reso un Relatore di grande fama, a livello locale, nazionale e internazionale. Tra i suoi interventi ricordiamo quelli pronunciati in presenza del Re della Thailandia, di Papa Giovanni Paolo II e di Sua Santità il Dalai Lama, nonché le sue presentazioni per la Google University, la Royal Society of Arts di Londra (RSA) e TEDx.
Rachel Yehuda

Rachel Yehuda

Correlati biologici dell’esito del trattamento e del miglioramento dei sintomi nel disturbo da stress post-traumatico

Vittorio Gallese

Vittorio Gallese

Emozioni in azione. Regolazione e individuazione delle emozioni nei giovani con storie di traumi e abbandono.

Secondo una prospettiva ampiamente condivisa, vivere ed esprimere una certa emozione sono due processi distinti e indipendenti. Vittorio Gallese suggerisce un diverso punto di vista: il comportamento associato ad una data emozione è parte integrante dell’emozione stessa. Durante il suo intervento, presenterà e parlerà dei recenti studi neuroscientifici che mostrano la connessione tra il vivere e l’esprimere un’emozione. Inoltre, il Dott. Gallese mostrerà una recente ricerca empirica sull’impatto del trauma e dell’abbandono sulla regolazione e sull’individuazione delle emozioni nei bambini e negli adolescenti.

E’ professore Ordinario di Fisiologia presso il Dip. di Neuroscienze dell’Università di Parma, Adjunct Senior Research Scholar al Dept. of Art History and Archeology, Columbia University, New York, USA e Professor in Experimental Aesthetics all’Institute of Philosophy della University of London, U.K. E’ coordinatore del Dottorato di Ricerca in Neuroscienze e Direttore della Scuola Dottorale di Medicina e Chirurgia nell’Università di Parma. Neuroscienziato, tra i suoi contributi scientifici principali vi è la scoperta assieme ai colleghi di Parma dei neuroni specchio, e l’elaborazione di un modello neuroscientifico dell’intersoggettività, la teoria della simulazione incarnata. Ha lavorato e insegnato nelle Università di Losanna, Tokyo, Berkeley e Berlino. E’ autore di oltre 230 lavori scientifici su riviste e libri internazionali, di due libri in qualità di autore e di tre libri in qualità di curatore. Ha ricevuto la George Miller Fellowship dalla University of California at Berkeley nel 2001, il Premio Grawemeyer per la Psicologia per l’anno 2007, il Doctor Honoris Causa dall’Università Cattolica di Lovanio, Belgio nel 2010, l’Arnold Pfeffer Prize for Neuropsychoanalysis a New York nel 2010, il Premio Musatti della Societa Italiana di Psicoanalisi nel 2014, la Kosmos Felloship dalla Humboldt Universität di Berlino e la Einstein Fellowship alla Berlin School of Mind & Brain della Humboldt University per il periodo 2016-2018.
Allan Schore

Allan N. Schore

Il ruolo promotore della crescita della regressione reciproca nella psicoterapia del profondo

Il Dott. Schore illustrerà il suo costante lavoro clinico e teorico sulla capacità terapeutica di facilitare i cambiamenti strutturali nei sistemi di regolazione dell’attaccamento e dello stress del cervello destro in fase di sviluppo precoce del paziente. Il docente si concentrerà sui sistemi del cervello destro dell’inconscio più profondo e sul modo in cui vi si può accedere direttamente durante il trattamento. Estendendo il discorso ai suoi studi neurobiologici sulla creatività interpersonale e sull’intuizione clinica, Allan Schore esporrà dei modelli neuro-psicoanalitici di regressioni sia strutturali che topografiche nel trattamento del trauma di attaccamento precoce e distinguerà il lavoro clinico con fasi di enactment spontaneo e regressioni reciproche controllate in diversi stadi della terapia. Inoltre, si schiererà a favore del ritorno nella letteratura clinica del concetto di regressione, bandito verso la fine del secolo scorso.

Autore di numerosi articoli e libri sulla teoria della regolazione emotiva, lavora presso la facoltà del Department of Psychiatry and Biobehavioral Sciences.
Peter Levine

Peter Levine

Fisiologia del legame e dell’attaccamento: rinegoziazione/ripristino della connessione interrotta

Peter Levine
Robin Shapiro

Robin Shapiro

Identificare, Estrarre e Riassegnare le Parti del “Protettore” nei Clienti Dissociati

In questo intervento pratico, Robin Shapiro mostrerà come usare la terapia degli stati dell’Io (e, se noto ai partecipanti, l’EMDR) per lavorare con le parti radicate e spesso auto-distruttive che potrebbero “proteggere” i clienti dall’affetto disagevole (negativo o positivo), dall’intimità o da nuove esperienze positive durante il loro processo di ripresa.

LICSW, è curatrice e autrice di alcuni capitoli all’interno delle pubblicazioni EMDR Solutions: Pathways to Healing (Norton, 2005) e EMDR Solutions II: Depression, Eating Disorders, Performance & More (2009). È inoltre autrice diTrauma Treatments Handbook(2010) e Easy Ego State Interventions (2016).Oltre alla scrittura, Robin Shapiro si dedica con passione all’insegnamento della Ego State Therapy e dell’EMDR, a cui si aggiungono i corsi dedicati alla prevenzione del suicidio. La Dr.ssa Shapiro offre consulenza clinica in svariati am- biti, tra cui l’EMDR, la Ego State Therapy e il trattamen- to del trauma complesso. Con un’esperienza di 35 anni nell’ambito della pratica psicoterapeutica, Robin Sha- piro è particolarmente specializzata nel trattamento dei traumi, dei disturbi d’ansia e delle problematiche relative all’attaccamento. Autrice del testo “Ego State Therapy – Interenti di base sugli Stati dell’Io” pubblicato da ISC Editore.
Diana Fosha

Diana Fosha

La Neurobiologia della Ripresa: Uno Schema per Annullare la Solitudine e Svolgere un Lavoro Trasformativo in AEDP

Quattro aspetti fondamentali dell’AEDP (Accelerated Experiential Dynamic Psychotherapy – Psicoterapia Esperienziale Accelerata e Dinamica) permettono in modo affidabile di svolgere un lavoro trasformativo e convertire la sofferenza in benessere:

(i) Il suo orientamento alla ripresa e la sua convinzione, supportati dalla neurobiologia e i recenti progressi nella neuroplasticità, secondo cui siamo tutti organismi che si autoregolano, dotati di una tendenza motivazionale innata alla salute, alla ripresa e alla crescita, che nei giusti ambienti può essere potenziata in un’azione clinica;

(ii) Annullare la solitudine, che la gente avverte nelle esperienze emotive sovrastanti, attraverso una posizione basata sull’attaccamento e sulle tecniche regolatorie dell’affetto diadico;

(iii) Mobilizzare i sistemi affettivi subcorticali, specializzati nell’adattamento ai cambiamenti ambientali, trasformando rapidamente il comportamento attraverso interventi terapeutici e il lavoro trasformativo con le emozioni intense; e

(iv) Le tecniche di trattamento metaterapeutiche, in cui, lavorando con l’esperienza della trasformazione, e le emozioni positive associate invariabilmente a momenti di cambiamento in meglio, vengono attivate sistematicamente spirali ascendenti non finite di emozioni positive. Le emozioni positive che alimentano il sé con energia e vitalità sono veicoli di neuroplasticità che, infatti, ri-cablano il cervello.

L’AEDP mette in risalto la co-creazione della sicurezza: accompagnati, i pazienti rischiano di rivivere i traumi e la sofferenza del passato. La ripresa e la neuroplasticità si attivano attraverso la piena sperimentazione di emozioni precedentemente temute all’interno di una relazione sicura, e attraverso un’attenzione gentile, esplicita ma anche focalizzata sull’esperienza della ripresa nella relazione tra il paziente e il terapeuta. Trattando in maniera completa le esperienze emotive sia traumatiche che riparative, il processo dell’AEDP culmina nella vitalità, nell’energia e nelle spirali non finite alimentate dalle emozioni positive di resilienza, benessere e creatività, fortemente correlate alla salute. 

Durante l’intervento della Dott.ssa Fosha, verranno mostrate videoregistrazioni cliniche dell’AEDP in azione per chiarire in che modo, attraverso l’annullamento della solitudine e il lavoro esperienziale con l’esperienza trasformativa, la sofferenza emotiva può non solo essere migliorata, ma sistematicamente trasformata in maniera affidabile in resilienza, prosperità e benessere. 

Diana Fosha, Ph.D., ha sviluppato l’AEDP (Accelerated Experiential-Dynamic Psychotherapy – Psicoterapia Esperienziale Accelerata e Dinamica) ed è fondatrice e direttrice dell’AEDP Institute, una scuola riconosciuta a livello internazionale e specializzata in formazione per terapeuti su un approccio trasformativo volto alla ripresa nel trattamento del trauma dell’attaccamento. Leader nel campo degli studi trasformativi sul trattamento del trauma, il lavoro della Dott.ssa Fosha sui processi trasformativi della ripresa si concentra sull’integrazione della neuroplasticità, sulla scienza della validazione e sulla ricerca diadica sullo sviluppo nel processo clinico esperienziale con i pazienti. È autrice di The transforming power of affect: A model for accelerated change (Basic Books, 2000) e senior editor, insieme a Daniel Siegel e Marion Solomon, di The healing power of emotion: Affective neuroscience, development & clinical practice (Norton, 2009). È anche autrice di numerosi articoli e capitoli sui processi trasformativi della ripresa in terapia esperienziale e nel trattamento del trauma. L’American Psychological Association (APA) ha distribuito tre DVD sul suo lavoro clinico sull’AEDP. La Dott.ssa Fosha opera nella città di New York e conduce workshop e corsi di formazione in tutto il mondo. Insegna e lavora nei Dipartimenti di Psichiatria e Psicologia presso la NYU e Mt. Sinai Medical Centers, a New York. Molti dei suoi articoli sono disponibili sul sito dell’AEDP Institute: www.aedpinstitute.com
* In caso di crediti multipli (quando disponibili ECM, CPD e CE) potrai scegliere quale tipologia di crediti riscuotere a seconda delle tue esigenze.

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