Il disturbo dissociativo dell’identità è una condizione mentale complessa e cronica, caratterizzata dall’alterazione dell’identità. In alcuni casi è possibile, addirittura, parlare di doppia personalità. Nelle persone affette da disturbo dissociativo, la memoria, le emozioni, le percezioni, il comportamento e l’identità convivono in maniera discontinua. Questo disturbo viene spesso innescato da un trauma psicologico e le persone che ne sono affette usano, in modo patologico e involontario, la dissociazione come meccanismo di difesa per fuggire al ricordo dell’evento traumatico.
Quali sono le cause del Disturbo Dissociativo dell’Identità?
Le cause legate al disturbo dissociativo sono quasi sempre da attribuire a un forte stress o a un trauma infantile, soprattutto se grave, prolungato nel tempo e associato ad una persona molto vicina al bambino, come ad esempio una figura genitoriale. Maltrattamenti, abusi fisici, sessuali ed emotivi, perdite precoci, abbandoni o una malattia molto grave sono tra le cause maggiormente documentate nei pazienti affetti da DID (Dissociative Identity Disorder).
Il concetto di “identità unitaria” infatti, non è intrinseco nel bambino, ma si sviluppa nel corso della vita in base al vissuto della persona nelle diverse età evolutive. Per questo, nei bambini gravemente maltrattati o che hanno subito abusi o forti stress, molte aree legate a differenti emozioni ed esperienze di vita, non riescono a fondersi durante la crescita, creando un’identità frammentata.
Quali sono i sintomi del Disturbo Dissociativo dell’Identità?
Diagnosticarlo non è facile e per nulla immediato, in quanto molti dei sintomi del Disturbo Dissociativo dell’Identità che vengono riportati per primi dai pazienti, possono essere associati ad altri disturbi psichici come la schizofrenia o al disturbo borderline di personalità tra questi vi sono: stati d’ansia, depressione, insonnia, abuso di alcool e sostanze stupefacenti, disturbi alimentari e sbalzi d’umore.
Altri sintomi legati al disturbo dissociativo dell’identità sono:
- frequenti vuoti di memoria rispetto a eventi personali del passato o a fatti della vita quotidiana e abilità acquisite;
- tendenze suicide;
- autolesionismo;
- disturbi sessuali;
- allucinazioni uditive, visive, tattili e olfattive che vengono vissute dalle identità alternative che di volta in volta prendono il sopravvento.
Come trattare il Disturbo Dissociativo dell’Identità
Alcuni dei sintomi associati al DID possono anche scomparire spontaneamente ma il disturbo dissociativo non guarisce senza terapia.
Come nella maggior parte delle patologie, il recupero dipende dal grado del disturbo, dalle caratteristiche del soggetto e dalla durata del trattamento, che prevede essenzialmente:
- Psicoterapia;
- Visualizzazioni guidate e ipnosi.
Curare il Disturbo Dissociativo dell’Identità con la psicoterapia
Lo scopo della terapia è quello di integrare le differenti personalità in modo da creare un’unica identità. Nei casi in cui questa integrazione non è possibile, si tenta di raggiungere una convivenza più armoniosa tra le varie personalità, per garantire alla persona un funzionamento psichico più equilibrato.
La psicoterapia, se pur lunga ed emotivamente impegnativa, è il principale trattamento usato per integrare le diverse identità. Tra i principi fondamentali di una terapia efficace vi sono:
- la stabilizzazione delle emozioni;
- l’elaborazione del trauma e dei ricordi legati ad esso;
- la creazione e il consolidamento di un buon rapporto tra il paziente e il terapeuta.
In conclusione, abbiamo visto come i disturbi dissociativi siano una materia di studio molto complessa e per alcuni aspetti ancora oscura.
Eventi e Formazione sul Disturbo Dissociativo dell’Identità
Proprio per questo, il 5 e il 6 maggio 2022 cercheremo di fare un po’ di chiarezza con il webinar organizzato da ISC su “I principali dilemmi nel trattamento dei disturbi dissociativi”, in cui la Dott.ssa Suzette Boon, Psicologa e Psicoterapeuta, risponderà a domande come: i terapeuti devono stabilizzare il paziente oppure no? Come possono rendersi conto di aver lavorato abbastanza sulla sua stabilizzazione, in preparazione alla seconda fase del trattamento?
Il webinar, che prevede la presentazione di casi e filmati clinici, è diviso in due giornate. La prima si focalizzerà sul trattamento “standard”, mentre la seconda verterà sul trattamento dei pazienti dissociati più “difficili”.