Le neuroscienze hanno contribuito ad evidenziare l’importanza imprescindibile del senso di sicurezza nello sviluppo del sé individuale. In psicoterapia, forniamo forme di adattamento alla nuova realtà di un individuo, sulla base dei suoi bisogni, della sicurezza, della fiducia, della sintonia relazionale e delle connessioni profonde con gli altri.
I nostri esperti presenteranno modelli terapeutici e prospettive teoriche, concentrandosi sullo sviluppo relazionale del Sé e delle sue dimensioni incarnate. Esploreremo studi di ricerca innovativi e interventi clinici efficaci, cercando di comprendere e riparare il trauma a un livello profondo.
Il Congresso Attaccamento e Trauma ritorna a Roma dopo il successo registrato nell’edizione del 2022, con oltre 850 partecipanti provenienti da ogni angolo del mondo. Esperti di fama mondiale calcheranno il palco del sublime Auditorium Antonianum, a pochi passi dal Colosseo. Unisciti a noi e prendi parte a questa esperienza immersiva di apprendimento e crea nuove connessioni con altri pofessionisti della salute mentale.
In presenza o in live streaming, questo congresso è un’occasione unica per arricchire il proprio sviluppo professionale e per creare preziosi momenti di connessione.
La dissociazione del legame e dell’intimacy nella Psicoterapia della Regolazione Emotiva e Psicosomatica
Nella Psicoterapia della Regolazione Emotiva e Psicosomatica, per mezzo dell’esplorazione condivisa delle fantasie del paziente, vengono mentalizzate le emozioni e le sensazioni fisiche negative croniche e persistenti di origine traumatica, nonché gli stati tensione corporea – di attacco, di fuga, di immobilizzazione – quali manifestazioni del Sabotatore Interno o (Anti-bonder) che distorce l’immagine di sé e i legami interpersonali, distruggendoli, a danno del benessere e della fiducia. Il Sabotatore Interno o (Anti-bonder) disattiva il sistema di attaccamento relazionale e dissocia il comportamento di Intimacy e i legami profondi, a sfavore della sicurezza e del piacere del paziente di stare con sé stesso e con gli altri. Lo scopo della Psicoterapia della Regolazione Emotiva e Psicosomatica è quello di mentalizzare nell’alleanza terapeutica come, ancora nel qui ed ora, gli scripts della coazione a ripetere modelli operativi e pattern traumatici nelle rappresentazioni di sé e degli altri, disattivano il sistema di attaccamento sociale per attaccare e dissociare i legami di dipendenza, mantenendo il paziente in uno stato di agitazione o di demotivazione nell’ingaggio sociale e nell’Intimacy, sia quando il paziente si connette con gli altri, sia quando deve fronteggiare o riparare un conflitto con gli altri. Sulla base di questo processo clinico, l’alleanza terapeutica sostiene e supporta il paziente verso una nuova azione consapevole a favore di una progressiva autonomia nei riguardi del suo Sabotatore Interno o (Anti-bonder), favorendo una sua maggiore fiducia nei legami interpersonali e nelle rotture relazionali, per realizzare un cambiamento nello stare con sé stesso, con gli altri e nella comunità, sia a livello emotivo che corporeo.
Comprendere e trattare il trauma da attaccamento utilizzando il Modello Polivagale del Felt Sense™
Il nostro attuale modello di comprensione dell’attaccamento traumatico si basa su un approccio patologizzante, che considera gli stili di attaccamento disregolati come “disturbi” disfunzionali, senza tener conto della saggezza intrinseca presente nel nostro corpo. Abbiamo quindi bisogno di un approccio nuovo, in grado di far fronte all’intersezione tra il trauma e l’attaccamento, adottando una prospettiva incarnata. Il Modello Polivagale del Felt Sense™ (Felt Sense Polyvagal Model o FSPM) trasforma l’attuale paradigma patologizzante in un approccio basato sui punti di forza: la Teoria Polivagale elaborata da Stephen Porges offre un nuovo modo per comprendere il nostro sistema nervoso autonomo, nonché il processo corporeo che monitora il nostro senso di sicurezza. Osservati attraverso una lente polivagale, gli stili di attaccamento traumatico e i comportamenti autolesionistici/finalizzati alla sopravvivenza vengono concepiti come tentativi adattivi del corpo di sopravvivere quando l’ambiente non è abbastanza sicuro da rendere possibili risposte emotive regolate. Durante la presentazione, Jan Winhall introdurrà il suo libro Treating Trauma and Addiction with the Felt Sense Polyvagal Model (Trattare il trauma e la dipendenza con il Modello Polivagale del Felt Sense™) e descriverà la cornice teorica del modello da lei ideato nel corso di oltre quarant’anni di lavoro con i sopravvissuti al trauma. Il Modello FSPM conduce i clinici verso una nuova modalità di lavoro con due importanti processi incarnati: l’interocezione (felt sense) e la neurocezione (Teoria polivagale). I partecipanti scopriranno anche l’approccio terapeutico del Focusing/Felt Sense di Gendlin e impareranno ad aiutare i clienti a entrare in connessione con il proprio corpo, un percorso fondamentale per la guarigione. Questo modello offre una cornice teorica in grado di supportare qualsiasi modalità terapeutica utilizzata dai clinici. L’applicazione del modello sarà dimostrata attraverso un’introduzione allo Strumento Incarnato per l’Assessment e il Trattamento™ (Embodied Assessment and Treatment Tool™ o EATT). Questo strumento fornisce una valutazione somatica della capacità del cliente di regolare il proprio sistema nervoso autonomo, integrando le esperienze incarnate e curando le ferite dell’attaccamento traumatico. Man mano che i terapeuti effettuano un assessment esperienziale nel corso del tempo, l’EATT diventa un vero e proprio piano di trattamento organizzato che può essere conservato online come cartella clinica. L’intervento includerà dimostrazioni pratiche di come utilizzare questo strumento. Oltre alla descrizione di questo modello, saranno presenti esempi di casi clinici, in modo da aiutare i terapeuti ad applicare questo approccio immediatamente. Questa presentazione sarà un mix di informazioni didattiche, pratiche esperienziali ed esempi di casi clinici.
Trattamento della dissociazione e a base di ketamina: un caso studio condotto su una paziente di nome Heather
I pazienti con storie di traumi e sintomi dissociativi si presentano spesso con una complessità significativa e stratificata. La traiettoria del trattamento è lunga e complessa e gli obiettivi prestabiliti si verificano generalmente in scarsi intervalli. Sebbene la ricerca abbia contribuito a fare notevoli passi in avanti sui risultati del trattamento dei pazienti con sintomi dissociativi, la durata e la gravità della sofferenza restano una caratteristica del quadro clinico. Gli interventi che combinano la psicoterapia tradizionale agli approcci innovativi hanno il potenziale per ridurre la durata complessiva e il costo del trattamento del paziente. La ketamina e la psilocibina potrebbero avere il potenziale per cambiare completamente la traiettoria del trattamento, viste le ricerche che stanno emergendo per i pazienti con depressione resistente al trattamento. Sebbene questi interventi possano essere molto promettenti, altrettanti preoccupante è il potenziale di rischio derivante dalla loro applicazione a persone con traumi complessi e dissociazione strutturale. L’esperienza e la risposta di Heather alla ketamina come intervento potrebbe offrire una comprensione dei rischi e delle possibilità di applicazione della ketamina a questa popolazione.
Al termine di questo intervento, i partecipanti potranno:
Lavorare con l’infedeltà: Il Metodo Gottman
L’infedeltà, contraddistinta da tutti gli ingredienti principali del tradimento emotivo e/o sessuale, è un’esperienza dolorosa e spiazzante. Il suo impatto è profondo, così come il dolore che causa. Se, da un lato, il legame può essere distrutto in un istante, il processo di guarigione e di ricostruzione richiede molto tempo. Chi ha vissuto quest’esperienza all’interno della propria relazione, o ha affrontato questo percorso con i propri clienti in terapia, sa bene che il viaggio è tortuoso: emozioni intense si attivano rapidamente e la reattività diventa la norma. Per i terapeuti è essenziale restare presenti, sintonizzati e stabilire. Altrettanto essenziale è costruire un’alleanza terapeutica sana. Durante questa presentazione, William Bumberry si concentrerà sull’approccio impiegato dal Metodo Gottman nel trattamento dell’infedeltà – chiamato “Atone, Attune, Attach” (lett. “Espiare, Sintonizzarsi, Creare un legame di attaccamento”) – che ha rappresentato un vero e proprio cambio di paradigma nell’ambito della terapia di coppia. Questo modello spiega, con chiarezza e saggezza, come superare la tempesta, sanare la ferita e ricostruire il legame spezzato. Basato sulle ricerche fondamentali condotte da John e Julie Gottman, questo modello enfatizza la centralità della Fiducia e dell’Impegno nel percorso che porta i clienti dal tradimento al ripristino dell’intimità.
L’attaccamento, il trauma e gli schemi compromessi di autonomia ed esecuzione
Due dei bisogni primari per tutti gli esseri umani sono quelli di legarsi ed essere autonomi. E sebbene questi due bisogni possano sembrare abbastanza diversi l’uno dall’altro, essi sono, di fatto, legati in maniera intrinseca e complementari.
Quando si costruisce una base sicura tra il caregiver e il bambino, quando un bambino si sente al sicuro, protetto e compreso, la propria abilità di crescere sano, esplorare, interiorizzare questa sicurezza relazionale si traducono nella capacità di agire e di avere fiducia nella propria vita e nella propria capacità di instaurare relazioni.
Ma quando non vi è abbastanza sicurezza, né protezione e comprensione, tra il caregiver e il bambino, ciò può essere descritto come trauma d’attaccamento. Questo trauma si traduce in un’insicurezza interiorizzata che genera questi schemi compromessi di autonomia ed esecuzione, come gli schemi di dipendenza/incompetenza e invischiamento/sé non sviluppato.
In questo intervento, Jeff Conway esplorerà la relazione tra il trauma di attaccamento e l’idea di un corrispettivo “trauma dell’autonomia”, sotto forma di schemi compromessi di autonomia ed esecuzione e i continui mode di coping. Inoltre, verrà esplorato il rimedio alla relazione di reparenting limitato per guarire da questi schemi, che può aiutare a coltivare nel paziente uno stile di attaccamento più sicuro e un maggiore senso di autonomia.
La Terapia Cognitiva Basata sulla Mindfulness per il DOC e il Trauma: dove i nuovi e i vecchi sentieri si incontrano
Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo e il Disturbo da Stress Post-Traumatico sono due problematiche di natura psichica impegnative e difficili da trattare. Entrambi potrebbero presentare alcuni sintomi in comune (ad esempio l’evitamento, i comportamenti di ricerca di sicurezza), emozioni (ansia, senso di colpa, disgusto, vergogna), bias cognitivi, iper-reattività a stimoli specifici, una relazione disfunzionale con la propria esperienza interna.
Gli approcci basati sulla mindfulness, in particolare l’approccio MBCT (dall’ing. Mindfulness-Based Cognitive Therapy), sono pensati per essere indirizzati ai principali aspetti del DOC e del PTSD, che includono l’evitamento esperienziale, l’iperarousal, i comportamenti di ricerca di sicurezza e le emozioni che provocano disagio. Esistono molteplici componenti della mindfulness che possono promuovere la ripresa dal DOC e dal PTSD, tra cui l’attenzione, uno stile cognitivo consapevole, un cambiamento di prospettiva e un atteggiamento non giudicante e di normalizzazione nei confronti dell’esperienza interna.
La Terapia Cognitiva Basata sulla Mindfulness (MBCT) per il DOC è un programma di trattamento della “terza ondata” innovativo, manualizzato e validato empiricamente, progettato per creare un miglioramento significativo clinico e della vita in quelle persone che soffrono di Disturbo Ossessivo-Compulsivo. Il programma integra gli strumenti più efficaci della Terapia Cognitivo-Comportamentale con l’applicazione clinica dei principi e delle pratiche della mindfulness e dell’auto-compassione.
Nel corso di questa presentazione, verranno messi in risalto i punti di forza di un approccio basato sulla mindfulness, e in particolare della MBCT, per entrambi i disturbi e il modo in cui questi interventi agiscono in maniera potente ed efficace su alcuni fattori eziologici e fenomenologici sovrapposti
Il Dott. Didonna condividerà anche gli ultimi risultati della ricerca sull’efficacia degli interventi basati sulla mindfulness per il DOC e il PTSD.
La partecipazione a questo intervento garantirà ai partecipanti di apprendere maggiori dettagli su questo nuovo approccio terapeutico e su come usare la MBCT e più in generale gli interventi basati sulla mindfulness, per aiutare i clienti affetti da DOC e PTSD per cambiare radicalmente e in modo sano la relazione disfunzionale che hanno sviluppato con i loro stati interni al fine di creare un benessere e un equilibrio significativi.
Sopravvissuti che prosperano e superano: il traffico di esseri umani e le pratiche di terapia narrativa per riscrivere la storia del trauma.
Con il termine traffico di esseri umani ci si riferisce a un concetto onnicomprensivo che comprende varie forme sfaccettate che si intersecano di maltrattamento. Inserita in un ampio continuum di violenza, la tratta di esseri umani è fondamentalmente un tipo di abuso e sfruttamento perpetrato allo scopo di ottenere forza lavoro o sesso. Le persone soggiogate a questa tratta patiscono una crudeltà olistica (fisica, psicologica, sessuale, sociale e spirituale) che complessivamente si traduce in un trauma psicologico.
Con una storia di successo dimostrato camminando al fianco dei sopravvissuti al traffico di esseri umani (così come ad altre forme di trauma) e un cuore dedito a crescere con i colleghi nello sviluppo di pratiche terapeutiche trasformiste, la Dott.ssa Roswurm condividerà il suo Lotus Emancipation ModelTM. Nel presentare questo modello, la Dott.ssa Roswurm si concentrerà su come i professionisti possono utilizzare pratiche narrative culturalmente rilevanti per assistere i sopravvissuti del trauma nel riscrivere la storia della loro vita.
I partecipanti accresceranno la loro capacità di assistere i clienti attraverso l’uso di pratiche narrative terapeutiche come:
Mettere in pratica la teoria polivagale: sfruttare il proprio sistema di coinvolgimento sociale per suscitare fiducia nei bambini e negli adolescenti traumatizzati
In questo intervento, i partecipanti avranno modo di apprendere in che modo la Teoria Polivagale (PVT) può aiutarli a lavorare con i bambini e i caregiver.
Molti interventi sulla Teoria Polivagale si concentrano sul trattamento degli adulti, nonostante siano le prime esperienze a creare quel senso di sicurezza o difesa. È essenziale per tutti i bambini e i caregiver in terapia sentirsi al sicuro ed essere in grado di co-regolarsi. Ciò è vero soprattutto per quei clienti che hanno subito traumi. Questa presentazione si concentrerà su due forme complementari di interventi nella relazione bambino-caregiver: Theraplay® e la Psicoterapia Diadica Evolutiva (DDP). Attraverso video di esempi, esercizi pratici e discussione di casi, i partecipanti avranno modo di osservare l’impatto dello stato fisiologico sul bambino e sul caregiver e di descrivere in che modo i concetti della Teoria Polivagale possono essere usati intenzionalmente per rafforzare la terapia. Verranno presentati consigli su metodi di assessment, pianificazione e trattamento. Verranno illustrati video di esempi in cui i clienti presentano problemi relativi a perdite traumatiche, cure negli orfanotrofi e adozione, disregolazione, autismo e difficoltà genitoriali.
Questo intervento si concentrerà sulla prima componente dello stabilire sicurezza e regolazione.
Durante questo intervento, i partecipanti impareranno a:
Al termine di questo intervento, i partecipanti saranno in grado di:
Il trattamento Theraplay® consiste nel descrivere delle attività per rispondere al ritiro del Sistema di Coinvolgimento Sociale del cliente.
Terapia dell’Esposizione Narrativa – Il trattamento dopo una traumatizzazione multipla e complessa
Le avversità e l’esposizione multipla ai fattori dello stress traumatico rappresentano per l’individuo gli elementi costitutivi della psicologia, la famiglia e la società attraverso le generazioni. La Terapia dell’Esposizione Narrativa (NET) per i bambini, gli adolescenti e gli adulti è un trattamento a breve termine efficace focalizzato sul trauma per i sopravvissuti del trauma multiplo e complesso. All’interno di un approccio del ciclo della vita, consente l’integrazione dei ricordi traumatici nel contesto biografico, attiva le risorse dell’individuo e permette esperienze di relazione meaning-making e correttiva. L’approccio interculturale è diretto e può essere impiegato da professionisti accademici e da consulenti locali in contesti poveri di risorse e ambienti di emergenza nell’attività di screening e trattamento – e modelli a cascata della stepped care. Nella NET, i sopravvissuti sono sostenuti individualmente e collettivamente per permettere loro di parlare dell’ingiustizia, per testimoniare le violazioni dei diritti umani, in modo tale da riguadagnare dignità e soddisfare il bisogno di accettazione.
“MIMT: oltre l’integrazione intrapsichica e relazionale, verso una connessione profonda con il tutto”
La Mindful Interbeing Mirror Therapy si occupa da anni di lavorare con i pazienti per il superamento del trauma attraverso l’integrazione, che non è solo intrapsichica, ma prima di tutto relazionale.
Il setting unico di questo approccio permette l’accesso diretto alla dimensione più profonda del trauma d’attaccamento, poiché il paziente può vedere l’organizzazione dei diversi Sé che si sono differenziati nel corso dello sviluppo, a partire dall’interiorizzazione dell’Altro che ha agito l’abuso o la deprivazione. Lo specchio dà al paziente la possibilità di entrare simultaneamente in relazione con il bambino vittima del trauma e l’Altro Interiorizzato che prova disgusto, rabbia, vergogna, paura.
Inoltre, le tecniche utilizzate in terapia permettono di lavorare ad un livello profondo, al di sotto del livello di consapevolezza, accedendo al nucleo del Sé.
Attraverso un continuo e attento processo di rispecchiamento nella relazione terapeutica, calibrato attraverso una compassione profonda tra terapeuta e paziente, vengono ripristinati i percorsi neuronali per l’integrazione dei diversi Sé e la ricostruzione di un Sé coeso ed integrato.
Il fine ultimo della MIMT non è solo l’integrazione intrapsichica, ma un senso di compassione per tutto ciò che circonda l’essere umano, in una visione ampia ed ecologica della realtà in cui siamo tutti interconnessi ad un livello ancestrale e profondo.
“MIMT: oltre l’integrazione intrapsichica e relazionale, verso una connessione profonda con il tutto”
La Mindful Interbeing Mirror Therapy si occupa da anni di lavorare con i pazienti per il superamento del trauma attraverso l’integrazione, che non è solo intrapsichica, ma prima di tutto relazionale.
Il setting unico di questo approccio permette l’accesso diretto alla dimensione più profonda del trauma d’attaccamento, poiché il paziente può vedere l’organizzazione dei diversi Sé che si sono differenziati nel corso dello sviluppo, a partire dall’interiorizzazione dell’Altro che ha agito l’abuso o la deprivazione. Lo specchio dà al paziente la possibilità di entrare simultaneamente in relazione con il bambino vittima del trauma e l’Altro Interiorizzato che prova disgusto, rabbia, vergogna, paura.
Inoltre, le tecniche utilizzate in terapia permettono di lavorare ad un livello profondo, al di sotto del livello di consapevolezza, accedendo al nucleo del Sé.
Attraverso un continuo e attento processo di rispecchiamento nella relazione terapeutica, calibrato attraverso una compassione profonda tra terapeuta e paziente, vengono ripristinati i percorsi neuronali per l’integrazione dei diversi Sé e la ricostruzione di un Sé coeso ed integrato.
Il fine ultimo della MIMT non è solo l’integrazione intrapsichica, ma un senso di compassione per tutto ciò che circonda l’essere umano, in una visione ampia ed ecologica della realtà in cui siamo tutti interconnessi ad un livello ancestrale e profondo.
L’Attenzione Duale nella Ripresa: L’Essenza dell’EMDR Informata sulla Terapia dei Sistemi Familiari Interni
La Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari (EMDR) e la Terapia dei Sistemi Familiari Interni sono diventate largamente popolari nel trattamento dei disturbi dell’attaccamento e del trauma. Il loro presupposto comune della sottostante capacità umana e innata di ripresa, la lunga associazione dell’EMDR con i costrutti dello stato dell’Io e la formulazione unicamente accessibile dell’IFS si sono combinati per ispirare un’ampia curiosità riguardo alla loro applicazione congiunta. Al centro di questa alleanza, l’attenzione duale emerge come chiave per sbloccare la loro connessione reciproca al processo universale inerente a ogni ripresa riuscita. Durante il suo intervento, Bruce Hersey illustrerà in che modo ogni modello si avvicina allo schema dell’attenzione duale, come questi siano paralleli alle condizioni necessarie per il riconsolidamento della memoria e come una sintesi sistematica di questi modelli assicuri un allineamento più preciso all’essenza.
Il modello NDIT (Neural Desensitization and Integration Training): Un approccio nuovo al trattamento del trauma, basato su evidenze scientifiche e guidato dalle Neuroscienze
Esistono numerosi approcci evidence-based al trattamento del trauma in grado di aiutare profondamente i clienti. Tuttavia, molte di queste terapie tendono a essere rigide e prescrittive, rendendo difficoltoso per il terapeuta mantenere un approccio centrato sul cliente, oppure ampiamente teoriche e carenti in termini di applicazione pratica. Il Training per la Desensibilizzazione e l’Integrazione Neurale o NDIT (Neural Desensitization and Integration Training) ideato da Jennifer Sweeton – Neuroscienziata diventata successivamente Psicologa clinica – è un approccio al trattamento del trauma guidato dalle Neuroscienze, basato sull’esposizione e informato sul trauma. Questo modello, sia strutturato che flessibile, offre ai terapeuti una serie di strategie semplici da integrare alla propria pratica clinica, in grado di favorire l’elaborazione del trauma e di prevenire il flooding e la ritraumatizzazione del cliente. L’intervento di Jennifer Sweeton consentirà ai partecipanti di scoprire questa terapia nuova, citata da Bloomberg & Yahoo Finance, nonché di apprendere abilità essenziali relative al modello NDIT da poter applicare immediatamente al proprio lavoro con i clienti.
4 recensioni per Congresso Attaccamento e Trauma 2023: Accogliere e riparare il Sé traumatizzato in Psicoterapia – Roma
sofia moreira –
interessante congresso per illustrarci le nuove frontiere della ricerca e della pratica “attaccamento e trauma”…con un vasto pubblico e con ottimi relatori…
Manthi Chatzimichailidou (proprietario verificato) –
Very informative congress with excellent speakers from around the world, the congress about ‘Attachment and Trauma 2023’ surprised me very positively and gave me a lot of knowledge on the field of psychotherapy. I wish in the future to be done other congresses as well such as that one! Congratulations!!!
Antoniya Bella (proprietario verificato) –
Veramente bellissimo! Sono stati tre giornate incredibili e pieni di nozioni interessantissimi! Speakers di altissimo livello!
Complimenti per la grandissima professionalita dell’Organizzazione!
KATE BURKE –
Your conference was extremely well organized, I think better than I have experienced at many other conferences around the world. Every the staff/helper at the registration desks were so warm in their welcome and very helpful. The presenters you organised were excellent. I gained an enormous amount of theoretical cohesion from Vincenzo Carretti’s opening. I was intrigued by the description of performances in between sessions. I had never experienced that before at a conference. What a fabulous treat that was, to create a pause, shift the neural gears and be able to carry on with concentrated focus. Brilliant.
I also found the translator providers very very good. The handset was easy to use and the quality of the translations was seamless. A special mention to the translator of Vincenzo Carretti, she managed to convey the words and the feelings in his presentation. I felt I missed nothing from a translation.