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Trauma, Attaccamento

Attaccamento e trauma 2015 – Sviluppo della Personalità e Psicoterapia
a cura diPeter Fonagy, Kathy Steele, Arnoud Arntz, Allan Schore, Russel Meares, Ed Tronick
Disponibile senza limiti di tempo
Disponibile in Italiano

150 

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Dettagli dell’evento

Attaccamento, Traumi semplici e complessi possono determinare quello che sarà lo sviluppo del cervello ma anche della personalità di una persona. Negli ultimi anni la comunità scientifica è stata sempre più concorde nel delineare importanti legami tra Attaccamento, Traumi, Sviluppo della Personalità e patologia. Così come negli ultimi anni molti sono stati anche gli sviluppi delle Terapie che hanno mostrato e stanno mostrando di essere efficaci nel trattamento di quei disturbi legati ai legami di attaccamento e ai Traumi subiti. Numerosi sono stati anche gli studi che verificano ciò che funziona ed è importante nella terapia del Trauma e dei Disturbi di Personalità. I massimi Esperti mondiali in questo ambito si incontrano per esporre la loro vastissima conoscenza riguardo ad Attaccamento, Trauma, Sviluppo della Personalità e Psicoterapia. Dopo la prima eccezionale edizione questo Congresso costituisce un’occasione imperdibile per partecipare ad uno scambio di conoscenze “storico” nel panorama della psicoterapia internazionale. Oltre ad undici relazioni e tre tavole rotonde, è stato lascito più spazio per le domande e per la prima volta verrà assegnato un premio internazionale per la Ricerca nel settore. Inoltre sarà possibile partecipare ai pranzi culturali con l’accompagnamento di musica classica eseguita da musicisti professionisti e al Sabato sarà possibile partecipare alla cena di gala con successivo Concerto il tutto nella suggestiva cornice del Teatro Brancaccio nel centro di Roma.

Allan Schore
Allan Schore fa parte della facoltà clinica del Dipartimento di Psichiatria e Scienze Biocomportamentali e della David Geffen School of Medicine dell’UCLA. È autore di otto volumi fondamentali, tra cui Affect Regulation and the Origin of the Self, Affect Dysregulation and Disorders of the Self, Affect Regulation and the Repair of the Self, The Science of the Art of Psychotherapy, Right Brain Psychotherapy e The Development of the Unconscious Mind, nonché di numerosi articoli e capitoli. La sua teoria della regolazione, fondata sulle neuroscienze dello sviluppo e sulla psicoanalisi dello sviluppo, si concentra sull’origine, la psicopatogenesi e il trattamento psicoterapeutico del sé implicito soggettivo in formazione precoce.
Eckhard Roediger

CURARE LE RELAZIONI: SCHEMA THERAPY PER COPPIE

Il modello della Schema therapy illustra come i bisogni di base insoddisfatti, le espe- rienze traumatiche e un attaccamento insicuro portano a schemi maladattivi e com- portamenti di coping. Sfortunatamente, la chimica degli schemi ha un ruolo importan- te nel momento in cui scegliamo i nostri partner. Ci ritroviamo dunque negli stessi ruoli complementari, e talvolta ritraumatizzanti, che avevamo di solito nell’infanzia e com- battiamo le persone significative precedenti nella figura dei nostri partner, “premendo uno i pulsanti emotivi dell’altro” in una escalation di cicli di mode.

A differenza della maggioranza degli altri approcci impiegati nella terapia di coppia, la Schema therapy non lavora soltanto con la coppia ma include sedute con un singolo partner inserite in un piano di trattamento individuale. Ciò consente il trattamento anche di gravi disturbi della personalità o associati a un trauma migliorando, nel con- tempo, le relazioni in corso. E ancora di più: possiamo cominciare a lavorare con un partner e includere successivamente l’altro in misura minore o maggiore. L’inclusione di un partner più sano supporta il corso della terapia mentre questi si sente sostenu- to dal terapeuta. La Schema therapy è molto flessibile a tal proposito. Ma bilanciare queste relazioni è complicato.

La presentazione introduce il quadro di riferimento teorico e descrive come i cicli di mode funzionano e possono essere modificati attraverso l’appagamento di bisogni di base frustrati, la riconnessione emotiva realizzata con l’imagery e i discorsi di connes- sione tra i mode Adulto sano.

Neurologo, psichiatra e psicoterapeuta. Ha ricevuto formazione nelle terapie psicodinamica e cognitivo-comportamentale. Ha poi diretto il dipartimento di Psicosomatica presso una clinica berlinese e dal 2007 svolge la professione privatamente e presiede il centro specializzato per la formazione in Schema therapy a Francoforte. Dal 2008 è membro del comitato dell’ISST, di cui è l’attuale presidente.
Allan Schore

NELLA PSICOTERAPIA IL CERVELLO DESTRO È DOMINANTE

Il dottor Schore parlerà di come recenti studi sul cervello destro – dominante per l’elaborazione implicita, non verbale, intuitiva e olistica delle informazioni emotive e delle interazioni sociali – possono spiegare i meccanismi neurobiologici sottostanti ai fondamenti relazionali della psicoterapia. Le evidenze che saranno fornite, tratte da varie discipline, documentano le funzioni dell’emisfero cerebrale destro in: processi di attaccamento precoci; comunicazioni emotive all’interno dell’alleanza terapeutica; messe in atto reciprocamente terapeutiche; processi di cambiamento terapeutici. Questo lavoro evidenzia come l’attuale enfasi posta sui processi relazionali sia condi- visa tanto dalla psicologia quanto dalle neuroscienze, consenta uno scambio fecondo tra le due discipline e le stia trasformando, con importanti conseguenze per i modelli di psicologia clinica del cambiamento psicoterapeutico.

Autore di numerosi articoli e testi sulla teoria della regolazione emotiva. Attualmente, insegna presso il Department of Psychiatry and Biobehavioral Sciences (UCLA).
Daniel J. Siegel

PERSONALITÀ: TEMPERAMENTO, ATTACCAMENTO E SVILUPPO DELLA MENTE

La psicoterapia consente al clinico di assistere gli individui nell’identificazione dei pat- tern di pensieri, sentimenti e comportamenti che è possibile stiano ponendo loro dei limiti al vivere una vita piena e gratificante. Alcuni degli aspetti di cui si compone il pro- filo attuale dell’individuo potrebbero essere dovuti a esperienze derivate dalle relazioni di attaccamento, mentre è possibile che altri esistano in funzione di inclinazioni neurali innate dette temperamento. La presentazione si immergerà nell’analisi delle modalità di interazione tra esperienze e temperamento che ha luogo lungo tutto l’arco della vita nella personalità umana che si dispiega. Ci si focalizzerà dunque su come i clinici possono distinguere questi aspetti importanti, ma distinti, dello sviluppo umano al fine di ottimizzare gli esiti terapeutici.

È professore clinico di Psichiatria presso la UCLA School of Medicine, dove insegna al Center for Culture, Brain, and Development. È inoltre condirettore del Mindful Awareness Research Center.
Kathy Steele

DALLA RESISTENZA ALLA COMPRENSIONE
APPROCCI PSICOTERAPEUTICI INTEGRATI CON PAZIENTI TRAUMATIZZATI DIFFICILI

Un gran numero di pazienti con traumi cronici esperisce crisi, angoscia, disregolazio- ne e confusione che si protraggono nel tempo e che possono essere trasmesse al terapeuta. Questi pazienti fanno spesso uso di strategie di difesa e di attaccamento disorganizzato che rendono difficile la stabilità della relazione terapeutica. Non sem- pre i clinici rispondono al meglio quando si trovano ad affrontare, ad esempio, la furia umiliata, la dissociazione profonda e il diniego, le richieste e i bisogni, la regressione, le pretese, il sadomasochismo, la sofferenza insopportabile e il senso di solitudine, il senso di vuoto e l’insensibilità, l’evitamento e i silenzi estremi, e le condotte di auto- lesionismo e suicidalità intense dei pazienti. Anche i terapeuti esperti possono venire travolti e avere difficoltà a rimanere saldi, presenti ed efficienti con i pazienti più diffici- li. La presentazione tratterà degli approcci integrati ai pazienti altamente “resistenti”. Esploreremo la natura protettiva della resistenza, in particolare con chi, per sfuggire alle esperienze interiori e alle difficoltà relazionali, ha sviluppato persistenti strategie connesse alla personalità. Esamineremo diversi tipi di resistenza e i vari approcci per farvi fronte. Prenderemo inoltre in considerazione le strategie per “unirsi alla resisten- za” con il paziente, spingendolo a diventare insieme a noi terapeuti un partecipante- osservatore nello sviluppo congiunto di un approccio mentalizzante ai comportamenti “resistenti”. Il ricorso a una forma particolare di attaccamento collaborativo, anziché accudente, supporta regolazione e mentalizzazione. Si tratta di abilità essenziali ne- cessarie affinché il paziente sia coinvolto nel duro lavoro della comprensione: che il trauma c’è stato, che ora si è concluso, e che credenze radicate e strategie emotive e di attaccamento possono trasformarsi in modi di essere più efficaci e significativi, in tutta sicurezza. Infine, esamineremo le difficoltà di continuare il nostro coinvolgimento relazionale con tali pazienti, attenti alle nostre difese ma non immersi in esse.

Membro della International Society for the Study of Trauma and Dissociation, ha ricevuto numerosi riconoscimenti per le sue ricerche. È coautrice del libro Fantasmi nel Sé (Haunted Self).
Edward Tronik

COSTRUZIONE MULTILIVELLO DI SIGNIFICATO, REGOLAZIONE RELAZIONALE E STRESS

Gli esseri umani sono creatori di signifificato su se stessi in relazione al mondo di per- sone, all’universo inanimato e al proprio sé. Tali signifificati sono tenuti all’interno degli stati di coscienza di ciascun individuo, e si espandono quando le persone, impegnate in scambi signifificativi, formano stati diadici di coscienza. La mancata creazione del signifificato sul proprio sé in relazione al mondo di persone e cose costituisce una ca- tastrofe psicologica, un trauma. È importante che il signifificato su se stessi nel mondo sia costruito a livelli multipli, cerebrali e corporei – psicobiologi. Ciascuno di questi multipli livelli di signifificato è condizionato dalle esperienze stressanti e traumatiche. Con il proposito di esemplifificare tale concettualizzazione psicobiologica, si presente- ranno nuovi studi sugli esseri umani provenienti dal mio laboratorio su genetica, fifisio- logia, emozioni, epigenetica e interazioni caretaker-bambino. Si indicheranno inoltre le implicazioni per gli interventi terapeutici. La presentazione farà uso di registrazioni video dell’esperimento del volto immobile in lattanti e bambini; per illustrare il mio pen- siero, ci si avvarrà anche di altri contesti.

Professore associato presso il Department of Society, Human Development and Health e il Department of Maternal and Child Health della Harvard School of Public Health.

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