In questa conversazione intima e autentica, il Dott. van der Kolk dimostra in prima persona quanto sia necessario per i terapeuti evolversi, sviluppando una nuova concezione e nuove modalità di intervento rispetto alla guarigione dal trauma. L’evoluzione personale dei clienti traumatizzati è stata interrotta dalle esperienze orribili da loro vissute, totalmente fuori dal loro controllo. I clinici saranno portati a rimettere in discussione l’utilizzo di metodi di trattamento conosciuti, spesso non scientifici, che stentano a dare adeguato riscontro alla sensazione del cliente di essere bloccato. Ascoltando le parole di van der Kolk, magari diverse volte, sarà possibile iniziare a intravedere una strada che consenta di abbandonare la frustrazione, l’isolamento, l’impotenza e la disperazione che, spesso, accompagnano il trauma e il suo trattamento.

Così come il trauma non è soltanto la storia relativa alle esperienze raccapriccianti vissute da adulti e bambini, il suo trattamento va oltre il semplice racconto di quella storia. Il trattamento del trauma implica la capacità dell’individuo di integrare i frammenti sensoriali relativi all’esperienza traumatica vissuta all’interno di un’esistenza più ricca e più sana. Partendo da questo presupposto, van der Kolk incoraggia i terapeuti ad approfondire la propria conoscenza degli approcci somatici e/o a valutare in modo appropriato quando inviare un cliente a un collega con una formazione di questo tipo. Questo aiuterà il cliente a disfarsi di un’identità incentrata sul trauma/sul ruolo di vittima, consentendogli di vivere un’esistenza libera dalla paura, dalla rabbia, dalla dissociazione, dalla disregolazione e dalla disconnessione. Il trauma paralizza le aree del cervello necessarie per spostarsi avanti nel tempo e per utilizzare efficacemente risorse cognitive come la logica, il linguaggio e l’autoregolazione.

La passione e la competenza di van der Kolk, nonché le conoscenze cliniche acquisite dal docente in anni di duro lavoro sul campo, aiuteranno i terapeuti a gestire in modo migliore il lavoro con i clienti traumatizzati più impegnativi, riconoscendo l’importanza di adottare un approccio basato sui punti di forza del cliente, orientato alla resilienza e incentrato sulla speranza.