Prima parte:
Il suicidio è molto più di una semplice richiesta di aiuto. Lo psicologo e counselor John Sommers-Flanagan ritiene che l’ideazione e il comportamento suicidario riflettano la dolorosa convergenza tra l’isolamento sociale e un profondo disagio emotivo. Esortando i terapeuti a non lasciarsi guidare dai falsi miti in ambito clinico o da visioni ormai obsolete relative all’assessment e al trattamento dei pazienti suicidari, Sommers-Flanagan spiega – in modo chiaro e sistematico – come adottare un approccio collaborativo ed empatico (anziché autoritario) nel lavoro con questi pazienti, evitando di lasciarsi guidare dall’ansia. Le numerose dimostrazioni cliniche presenti in questo video corso aiuteranno i terapeuti a orientarsi meglio all’interno del proprio lavoro con i pazienti suicidari, permettendo loro di imparare ad analizzare e mitigare i principali fattori di rischio, nonché di identificare risorse protettive, di sostegno alla vita e incentrate sulla speranza.
Dimostrando come mettere in atto una serie di potenti strategie, John Sommers-Flanagan spiega come utilizzare efficacemente la scala di valutazione dell’umore (Mood Rating Scale), nonché la meditazione mindful, nel lavoro clinico con i pazienti suicidari. Osservando da vicino e mettendo in pratica queste e altre strategie, i clinici potranno quindi iniziare a concentrarsi maggiormente sugli eventi significativi e sulle potenziali fonti di piacere nella vita dei propri pazienti, contrastando così l’ideazione suicidaria.
Inoltre, questo video corso aiuterà i terapeuti comprendere in profondità le sette dimensioni della suicidalità: l’angoscia insopportabile (il cosiddetto “mal di psiche”), l’agitazione, l’incapacità di risolvere problemi, l’isolamento sociale/l’alienazione, la disperazione, l’intento suicidario, la desensibilizzazione e i mezzi letali. I clinici avranno altresì l’opportunità di apprendere gli otto compiti clinici che caratterizzano il lavoro con i pazienti suicidari, ossia: la connessione e la collaborazione, il monitoraggio e la gestione delle proprie reazioni, l’utilizzo della psicoeducazione, la collaborazione e la costruzione di piani di trattamento e per la sicurezza, la consultazione con altri professionisti e la documentazione. Infine, Sommers-Flanagan illustra abilmente il delicato processo di integrazione delle credenze culturali, delle pratiche e delle visioni del mondo specifiche di ciascun paziente suicidario all’interno dell’assessment, del trattamento, e della definizione di un piano per la sicurezza.
Seconda parte:
Molti terapeuti si sentono spesso sopraffatti e ansiosi nel proprio lavoro con, o all’idea di lavorare con, pazienti suicidari, in particolare quelli più giovani. L’esperienza dello psicologo e counselor John Sommers-Flanagan nel campo della suicidologia è, quindi, una risorsa di grande valore per aiutare i clinici a sentirsi più sicuri e competenti nel proprio lavoro con i pazienti suicidari.
Sommers-Flanagan ritiene che sia importante demistificare il suicidio e impegnarsi in modo aperto e diretto con i pazienti. Partendo da un atteggiamento terapeutico profondamente empatico, Sommers-Flanagan illustra una serie di strategie concrete da utilizzare sia durante l’assessment che la fase iniziale del trattamento. Attraverso questo video corso, i clinici avranno l’opportunità di imparare a implementare una scala di valutazione dell’umore per pazienti suicidari (Mood Rating Scale with a Suicide Floor) finalizzata a determinare i cambiamenti relativi allo stato emotivo del paziente rispetto all’autolesionismo. Sommers-Flanagan dimostra, inoltre, come utilizzare uno specifico modulo di valutazione relativo ai comportamenti suicidari (Suicide Rating Form), aiutando così i terapeuti ad acquisire nuove strategie per valutare accuratamente il rischio suicidario di ciascun paziente. Infine, grazie a questo video corso i clinici potranno acquisire le competenze necessarie per definire un “piano per la sicurezza” insieme ai propri pazienti suicidari, che includa la creazione di un ambiente sicuro, il riconoscimento dei segnali di allarme, l’identificazione delle risorse offerte dai pari e dalla comunità, nonché la scelta di un ambiente alternativo.
Alcuni pazienti pianificano attivamente il suicidio, altri, invece, desiderano semplicemente morire. Oppressi dal peso schiacciante del senso di colpa e dell’odio verso sé stessi, molti di questi pazienti finiscono semplicemente per abbandonare ogni speranza. In alcuni pazienti, la suicidalità è profondamente radicata e associata a dilemmi esistenziali, mentre in altri è legata a fattori di stress concreti e immediati. Indipendentemente dal tipo di suicidalità e/o dalla sua imminenza, Sommers-Flanagan punta ad aiutare i terapeuti a diventare più flessibili all’interno della propria pratica clinica, insegnando loro come gestire pazienti di questo tipo e affrontare i problemi che minacciano la loro voglia di vivere. Attraverso questo video corso, i clinici avranno quindi l’opportunità di integrare la propria pianificazione terapeutica con strategie altamente efficaci, incentrate sull’esternalizzazione dei pensieri suicidari, sull’impegno nei confronti della vita, sulla valorizzazione della speranza e della fede, nonché sul rafforzamento dei legami familiari e delle fonti di supporto.
Terza parte:
La prima intervista presente all’interno della terza parte del video corso è quella condotta da Victor Yalom a Rona Hu, direttore medico dell’Unità di degenza acuta di Stanford. Grazie alla sua consolidata esperienza nell’ambito del trattamento dei problemi di salute mentale degli asiatici-americani, la Dott.ssa Hu descrive i metodi utilizzati per condurre l’assessment e adottare interventi precoci tenendo in considerazione la componente culturale. Rona Hu spiega, inoltre, come tenere conto delle credenze sul collettivismo, sulla vergogna e sull’importanza di salvare la faccia, tipiche dei pazienti asiatici, nella valutazione di un paziente suicidario all’interno del contesto familiare.
La seconda intervista è quella condotta da Sommers-Flanagan a Murray Pierce, consulente dell’Università del Montana per gli studenti appartenenti a delle minoranze, nonché agente di sorveglianza minorile. Durante l’intervista, Pierce illustra alcune delle sfide principali relative alla necessità di coinvolgere e sostenere i giovani appartenenti a delle minoranze, nonché le loro famiglie, all’interno del processo di valutazione del rischio suicidario e di intervento precoce.
Il breve segmento successivo mostra, invece, Sommers-Flanagan insieme a Connie, una donna bianca di mezza età che si occupa di insegnamento/formazione sul tema del suicidio, il cui marito si è suicidato quattro anni prima. Gestire l’intensità emotiva associata al tema del suicidio resta ancora una sfida per Connie; Sommers-Flanagan le offre, quindi, una serie di suggerimenti e di strategie utili per aiutarla ad affrontare il dolore e il senso di colpa persistenti, nonché per riuscire a perdonarsi.
Nell’ultima, e forse la più avvincente di tutte le dimostrazioni cliniche presenti in questo video corso, Sommers-Flanagan si interfaccia – adottando un approccio profondamente compassionevole – con Chase, un trentacinquenne bianco omosessuale, il cui distress ha ormai raggiunto livelli insopportabili e il cui suicidio sembra essere imminente. Socialmente isolato, disperato, in preda a un dolore emotivo estremamente acuto e avente accesso a mezzi letali, Chase alla fine riesce ad accettare, seppure con riluttanza, di definire con Sommers-Flanagan un piano per la sicurezza che preveda, come primo passo, il ricovero ospedaliero.
Non esiste una strategia unica per valutare e trattare un paziente suicidario. Ognuno di questi pazienti, con i propri sintomi e la propria storia, rappresenta una sfida unica per un terapeuta, costringendolo ad affrontare una corsa contro il tempo per cercare di capire come aiutarlo. Sommers-Flanagan ha dedicato tutta la sua carriera al trattamento di pazienti appartenenti all’ampio spettro della suicidalità, imparando da loro per poter insegnare ad altri terapeuti come aiutarli. Attraverso una serie di dimostrazioni cliniche incisive e di interviste illuminanti, il suo video corso aiuterà i terapeuti ad affinare le proprie conoscenze e la propria sensibilità clinica in modo da riuscire a lavorare efficacemente con un’ampia gamma di pazienti suicidari.
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